Concierto Doble – 14 aprile 2024

ARTANGO

& JAZZ FESTIVAL

XV edizione 2024
Direzione Artistica Fabio Furia

CONCIERTO DOBLE

I BRANI

Astor Piazzolla – Le quattro stagioni di Buenos Aires

Composte da Astor Piazzolla tra il 1964 e il 1970 per il suo Quintetto, in cui egli stesso suonava il bandoneon, Las cuatro Estaciones porteñas rappresentano un omaggio ed una rielaborazione dei temi vivaldiani, capace di intrecciare sapientemente tradizione colta, jazz e tango nuevo. Il titolo evoca chiaramente le Quattro Stagioni del prete rosso, distanti più di due secoli da quelle piazzolliane e fortemente legate ai colori di un’altra grande città di mare agli antipodi dell’Argentina: Venezia. Stagioni “porteñas” perché legate all’atmosfera e agli aromi del grande porto di Buenos Aires, cuore pulsante del tango argentino, della sua storia e della sua tradizione.

I brani, nell’ordine Verano Porteño – Otoño Porteño – Invierno Porteño – Primavera Porteña, inizialmente pensati come composizioni a sé stanti e composte in periodi differenti, furono successivamente presentati, dallo stesso Piazzolla, come un unico e vero concerto. Ogni tango rappresenta una stagione. E così Piazzolla ha tratto profonda ispirazione dall’osservazione dello scorrere delle stagioni e della loro influenza sulla vita quotidiana, traducendo l’incessante flusso del tempo in meravigliose “pitture sonore” dai forti contrasti nei quali il ritmo del tango domina sovrano.

La trama strumentale delle Estaciones coinvolge l’ascoltatore in un raffinato gioco di affinità e di chiaroscuri, tracciando avvolgenti paesaggi interiori animati da sentimenti antitetici: dalla dolcezza al dolore, dalla struggente nostalgia alla più veemente passione.

Astor Piazzolla – doppio concerto per chitarra, bandoneon e orchestra d’archi “Hommage à Liège”

Il Doppio Concerto per chitarra, bandoneon e orchestra d’archi, “Hommage à Liège”, viene composto su commissione del Festival Internazionale della Chitarra di Liegi, in Belgio, in cui nel 1985 Piazzolla fu ospite insieme al suo fidato collaboratore Cacho Tirao, alla cui consulenza tecnica ricorreva spesso per la stesura di molti dei suoi lavori chitarristici. Per l’occasione, i due musicisti unirono le loro forze per la prima esecuzione del Concerto per chitarra, bandoneón e archi (denominato, appunto, Omaggio a Liegi), accompagnati dall’Orchestra Filarmonica di Liegi diretta dal compositore cubano Leo Brouwer.

La composizione ha un intento programmatico e racconta la storia di due ballerini, rappresentati dai due strumenti solisti, che in una intensa esibizione davanti al pubblico, interagiscono tra loro e con l’orchestra.

Il concerto è articolato in tre movimenti: Introduzione – Milonga – Tango.
Il primo movimento riporta l’indicazione di tempo “lentamente” ed introduce il concerto. È riservato ai due strumenti solisti che, senza l’accompagnamento dell’orchestra, propongono una doppia cadenza dal carattere quasi improvvisativo. La chitarra inizia con un ampio assolo, dando spazio ai più raffinati virtuosismi tecnici. A metà del movimento entra il bandoneon assumendo un ruolo fortemente melodico ed espressivo, mentre la chitarra prosegue con andamento corale e di accompagnamento. Il movimento si conclude con un intreccio quasi melismatico e contrastante tra i due strumenti, generando atmosfere ed armonie particolarmente ricercate.

Il secondo tempo, la Milonga, con la sua inconfondibile formula ritmica, meno marcata rispetto al Tango, si presenta molto melodica e in linea con la tradizione. È un intenso dialogo tra i solisti, che appaiono come una coppia riconciliata: si susseguono domande e risposte e raffinati passaggi all’unisono, accompagnati dal ritmo pulsante dell’orchestra, in una vera e propria danza.

Il movimento finale rappresenta la piena espressione del Tango Nuevo di Piazzolla: un momento intimo e appassionato in cui le voci dei solisti si intrecciano continuamente, scandite dal tipico ritmo sincopato del tango, che procede lineare per tutto il brano. La prima parte del movimento ha la forma della fuga: il bandoneon propone il tema iniziale ed è seguito dalla chitarra e poi dall’orchestra. È il movimento più complesso del concerto, sia dal punto di vista ritmico che per il susseguirsi delle successioni armoniche e dei numerosi cluster: l’apoteosi del tango nuevo.

Martín Palmeri – doppio concerto per bandoneon, chitarra, pianoforte e orchestra

Il concerto presenta una struttura classica in tre movimenti: Allegro-Moderato-Andante.
Il primo tempo alterna momenti fortemente ritmici e percussivi ad altri di grande lirismo, lasciando spazio alla contaminazione tra elementi del genere tango e le melodie tipiche della musica da film. Non mancano infine momenti di virtuosismo per entrambi gli strumenti solisti.
Il secondo tempo, di grande ispirazione, è molto romantico e melodico esprime grande nostalgia e passione.
Il terzo movimento appare come un omaggio allo stile interpretativo di Osvaldo Pugliese con gli inconfondibili elementi percussivi dell’accompagnamento “jumbeado”. Ad arricchire ulteriormente l’insieme, le cadenze dei due solisti ed un gran finale che è una vera esplosione di energia.
Protagonisti indiscussi della composizione sono il timbro struggente e passionale del bandoneon e le raffinate sonorità della chitarra che si intersecano incessantemente con delicati tecnicismi e avvolgenti armonie. L’unione di questi due strumenti, pur apparendo così rara e ricercata, ha segnato l’intera storia del tango, da quello tradizionale a quello contemporaneo, rendendo il duo bandoneon e chitarra una delle formazioni più impiegate in assoluto in questo genere musicale.
Il doppio concerto condensa il desiderio del compositore di rendere omaggio a questa favolosa e sorprendente unione sonora e strumentale. Come sempre nel lavoro di Martin Palmeri, ricorre, quasi come un’impronta digitale, quell’estro vincente di fondere costantemente e sapientemente i tratti fondamentali e caratterizzanti del tango, dal ritmo alle armonie, insieme con elementi attinti dalla musica classica e contemporanea. In questa composizione in particolare ha lasciato che la sua inventiva si unisse alla prassi compositiva di due musicisti per i quali prova la più profonda ammirazione: Pat Metheny ed Egberto Gismonti.

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XUEFEI YANG chitarra solista

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Xuefei Yang è considerata una delle migliori chitarriste classiche al mondo.

Il suo affascinante percorso è iniziato dopo la rivoluzione culturale, in un periodo in cui gli strumenti musicali e la musica occidentale erano vietati. Fei è stata la prima chitarrista in Cina a frequentare una scuola di musica ed è diventata la prima chitarrista cinese riconosciuta a livello internazionale.

Il suo successo internazionale l’ha portata a essere invitata a suonare in più di 50 paesi e ha realizzato molte registrazioni per le principali etichette.

È apparsa in Woman’s Hour della BBC Radio 4, nei BBC Proms e in documentari della BBC e della China Central Television. L’emittente britannica di musica classica Classic FM ha inserito Fei tra i 100 migliori musicisti classici del nostro tempo e la rivista BBC Music Magazine l’ha inserita tra i sei migliori chitarristi dell’ultimo secolo.

La rivista Gramophone l’ha elogiata come una delle principali innovatrici della sua generazione per aver continuato a costruire il repertorio della chitarra.

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FABIO FURIA bandoneon solista

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Fabio Furia, compositore ed arrangiatore, è considerato uno dei più importanti bandoneonisti d’Europa.
La sua attività concertistica lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo nelle più prestigiose sale da concerto. Nel 2023 ha partecipato a una tournee in Cina con l’Orchestra italiana “I musici” nella quale si è esibito in occasione del Shanghai MISA Festival.

È membro del Novafonic Quartet con il quale svolge una importante attività concertistica in prestigiose sale e istituzioni.

È fondatore e direttore artistico delle Associazioni Culturale “Anton Stadler” e “ContraMilonga” e fondatore dell’Accademia Italiana del Bandoneon con la quale organizza masterclass e concerti con i più importanti solisti al mondo.

È docente del primo corso accademico in Italia per il conseguimento della laurea triennale in Bandoneon presso il Conservatorio G.P. da Palestrina di Cagliari.

Ha all’attivo varie incisioni discografiche e nel 2021 è stato pubblicato il nuovo CD intitolato “A Los Maestros” con il chitarrista Alessandro Deiana per l’etichetta Da Vinci Publishing.

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MARTIN PALMERI pianista e compositore

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Martin Palmeri è un compositore, pianista, direttore di coro e orchestra argentino.

Vincitore di numerosi premi internazionali di composizione, molte delle sue composizioni sono state incise in Italia, Lettonia, Polonia e Argentina.

Nel 2013 è stato invitato a eseguire la sua opera Misa a Buenos Aires “Misatango”, presso la Basilica di San Ignacio de Loyola nella città di Roma in un concerto in onore di Papa Francesco, insieme al Coro della Cattedrale di Koln (Germania) e alla Roma Sinfonietta.

Nel 2021 si è celebrato il centenario della nascita di Astor Piazzolla, per il quale il M° Palmeri ha scritto un’opera intitolata La Pasión según Astor para coro y orquesta che è stata eseguita in prima assoluta a Francoforte nel luglio 2022, in un concerto organizzato dalla casa editrice Goldberg.

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MAURIZIO DONES direttore d’orchestra

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Direttore eclettico è attivo in vari teatri, orchestre e fondazioni sia in Italia che all’estero.

Dal 2001 è Principal Guest Conductor al Rostov State Musical Theater di Rostov sul Don (Russia).

Ha diretto anche Star del Pop quali: Amy Steward, Ornella Vanoni, Franco Simone e Karima Ammar, e attori del calibro di Claudia Koll, Giancarlo Giannini, Flavio Insinna, Cesare Bocci, Alessandro Preziosi, e personaggi come: Michele Mirabella, Raul Cremona e Massimo Lopez.

Nel 2012 ha ricevuto il premio “Nino Rota” alla carriera.

Nel 2019 inaugura la stagione al Teatro Bellini di Catania, con il Flauto Magico per la regia di Pierluigi Pizzi. Sempre nello stesso anno è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella.